Gli Scavi

L’area Sacra dei Templi Italici sorge a circa 3 km dall’abitato moderno, in un terrazzamento realizzato a 1000 metri sul livello del mare  dal quale si gode di una vista panoramica sulla vallata sottostante ed i colli molisani.

L’area, delimitata da un muro poligonale e dai resti di una torre medioevale, è stata riportata alla luce nel suo massimo splendore tra il 1964 ed il 1974.

Al suo interno sono presenti e visitabili i resti di due templi sannitici (di cui un completamente conservato) e vari altri reperti, tra i quali un altare in muratura.  Si stima che il complesso risalga all’inizio del II sec. a.C. e che sia stato attivo, come luogo di culto,  fino al II sec. d.C.

Molti dei rinvenimenti sonno oggi visibili all’interno del Museo Archeologico di Schiavi D’Abruzzo (MASdA), situato nel centro storico del paese.


Il Museo

schiavilogoIl Museo Archeologico di Schiavi d’Abruzzo, in provincia di Chieti, è dedicato a una tra le piú importanti e meglio conservate aree sacre di culto utilizzate dai Sanniti Pentri, la popolazione italica che costruí i templi a partire dal II secolo a.C..

Ospitato nel centro storico del paese, il Museo è frutto della collaborazione tra Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, Comune di Schiavi D’Abruzzo, Provincia di Chieti e Cooperativa Parsifal.

I due templi che campeggiano nell’Area Sacra sono ubicati a circa 1 000 metri di altitudine e sono di estremo interesse per la storia dell’architettura etrusco-italica, sia per l’articolazione delle parti, sia per i votivi anatomici in terracotta emersi dalle ricerche archeologiche. Nell’Area Sacra l’attività cultuale sembrerebbe continuare senza interruzione dall’età ellenistica fino alle soglie del XIV secolo, quando il sito fu sepolto da una frana. Sempre alla sfera del sacro sembra riconducibile la presenza, nelle immediate vicinanze dell’Area Sacra, di una necropoli che ha sinora restituito sepolture databili dall’XI secolo a.C. al IV secolo d.C.

Il Museo immette il visitatore in un percorso obbligato ad anello che approfondisce due tematiche principali: l’Area Sacra, con un’analisi delle soluzioni architettoniche adottate nei due templi ed i rituali ad essi collegati; le sepolture ed i riti funerari, con i ricchi corredi di prima età imperiale provenienti dalle tombe a inumazione e a incinerazione rinvenute nella vicina necropoli. Lo spazio espositivo è stato realizzato con una finalità didattico-comunicativa utilizzando varie forme di linguaggio, che giocano coi colori, i suoni, la luce, le immagini. Ampio spazio alle installazioni tridimensionali volte a «spiegare» in maniera diretta al visitatore alcune delle tematiche piú rilevanti tra quelle trattate nell’allestimento.

Tratto dalla pagina Facebook del Museo